Scrive Giacomo Costa nell’editoriale di febbraio della rivista: alla Chiesa il compito di «rinnovare l’opzione fondamentale per la democrazia»
Il 1700° anniversario dell’Editto di Milano, rimarcato da molteplici iniziative e da un vivace dibattito (come dimostrano le numerose reazioni al Discorso di Sant’Ambrogio del cardinale Angelo Scola) rappresenta un’occasione per continuare a riflettere su libertà religiosa, laicità dello Stato, ruolo pubblico della/e religione/i, rapporto fede-politica.
«L’Editto di Milano – scrive Giacomo Costa nell’editoriale del numero di febbraio di Aggiornamenti Sociali – anche all’interno della Chiesa, è da taluni celebrato e da altri considerato il simbolo del tradimento del Vangelo e il germe della storia del nefasto legame della Chiesa con il potere».
Uno dei punti più dibattuti è se questo sia stato un atto di tolleranza o se, per la prima volta, vi si affermi la nozione di libertà religiosa. È, infatti, indubbio che la tolleranza sia un grande passo avanti nella direzione del rispetto della dignità della persona in situazioni di conflitto violento o di persecuzione, ma è pur vero che in contesti più fortunati, come il nostro, essa rappresenta una base esigua per la vita sociale. Un autentico rispetto richiede un passo oltre verso il mutuo riconoscimento.
«Fa parte del DNA della democrazia attivare percorsi di mutuo riconoscimento fra cittadini e corpi intermedi, la cui portata civile supera di gran lunga la tolleranza più o meno benevolmente elargita» afferma il direttore della Rivista. Si colloca qui la corretta interpretazione del concetto di laicità dello Stato, ossia la salvaguardia della libertà di religione in regime di pluralismo confessionale e culturale, che ben differisce dall’indifferenza verso ogni fenomeno religioso.
Qual è quindi il compito della Chiesa? Innanzitutto rileggere con onestà e libertà la storia a cui l’Editto di Milano dà il via, così da imparare a riconoscere l’aiuto che essa ha ricevuto da posizioni diverse dalle proprie per capire come la libertà religiosa faccia parte del suo patrimonio. Inoltre, alla Chiesa spetta il compito di «rinnovare con convinzione l’opzione fondamentale per la democrazia, visto il suo legame profondo con la libertà religiosa e la laicità sana».
In allegato l’editoriale.