A Gazzada la mostra “Il Segno della Croce”, aperta fino a novembre. Per la prima volta esposta al pubblico la rara Croce di Giorgio Lascaris

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Domenica 10 marzo, alle 16, presso il salone Paolo VI di Villa Cagnola di Gazzada Schianno (Varese), avrà luogo l’inaugurazione della mostra “Il Segno della Croce. Al cuore della Fede cristiana e dell’Anno Costantiniano”, che resterà aperta fino a novembre. L’evento espositivo intende celebrare l’Anno della Fede e l’anniversario della emanazione dell’Editto di Costantino (313 d.C.). Per l’occasione sarà esposta per la prima volta al pubblico la Croce di Giorgio Lascaris, una rara croce in legno finemente scolpita, risalente al 1583.

Capolavoro d’arte e fede che si inquadra nell’ambito della tradizione bizantina fiorita attorno al Monte Athos, la Croce misura circa 45 centimetri in altezza ed è legno di bosso. È costituita da una parte superiore a forma di croce e da un piedistallo a sezione ottagonale, composto da uno zoccolo di base e da tre segmenti sovrapposti. Sulle facce e sui lati della croce, così come su quelle del piedistallo, sono raffigurate scene dell’Antico e Nuovo Testamento: alcune intagliate in bassorilievo, altre finemente scolpite all’interno di piccole nicchie. Tra le Croci di questo genere esistenti in Italia – una decina su un totale di circa quaranta esemplari noti – la Croce Cagnola vanta alcuni primati, tra cui quella di essere l’unica italiana firmata dal suo artefice, il misterioso Giorgio Lascaris: forse fu l’ultima della sua carriera.

Dopo la presentazione della mostra e della Croce Lascaris, attraverso la lettura delle raffinate raffigurazioni in essa intagliate che disegnano un intero percorso centrato sull’Alleanza tra Dio e gli uomini, sarà possibile visitare la Villa ospita la Collezione Cagnola. In mostra anche una selezione di croci di epoche diverse: dalla Croce duecentesca del Maestro della Cappella Dotto alla Croce secentesca dell’Algardi.

La Collezione di Villa Cagnola

La raccolta d’arte di Villa Cagnola – architettonicamente di origine seicentesca, ma trasformata profondamente nel ’700 e ulteriormente modificata nell’800 – è una delle più belle collezioni private di tavole, per lo più a fondo oro, di pittori toscani e veneti del ’300 e ’400 e lombardi del ’400 e ’500. Fra gli altri sono presenti Ercole de’ Roberti, Il Maestro della Madonna Cagnola, Jacopo Bellini e i Vivarini. Nell’ambito della pittura dei Seicento e Settecento spicca con diverse opere il veneziano Francesco Guardi. La raccolta comprende anche una delle più ricche e complete collezioni di maioliche e porcellane europee ed orientali; spazia tra i primi del ’300 e la fine dell’800 percorrendo, in un viaggio immaginario, gli Stati dell’Europa occidentale sino ad arrivare in Estremo Oriente. Notevoli sono anche i numerosi arazzi fiamminghi e francesi, i preziosi mobili antichi, le sculture ed i bronzi.

La Collezione è aperta mercoledì e venerdì dalle 11 alle 16 e ogni ultima domenica del mese alle 16. Vi si può accedere solo con visite guidate. È obbligatoria la prenotazione. Per gruppi organizzati sono programmabili visite guidate a richiesta. Info: tel. 0332.461304 – reception@vilacagnola.it – www.villacagnola.it