Convegno di ricostruzione storica e di rivisitazione del significato di questo evento per l’Oriente e l’Occidente, organizzato dall’Università Cattolica, dall’Università degli Studi e dalla Biblioteca Ambrosiana

di Marco NAVONI

1-72483

Il 2013 per Milano è un’occasione importante per ricordare l’accordo tra l’imperatore Costantino e il suo collega Licinio, avvenuto proprio nella nostra città nel 313: un accordo nel quale si dava piena libertà a tutti i cittadini dell’impero, e soprattutto ai cristiani, di seguire la propria religione senza costrizione o limitazione alcuna. Tale accordo è passato alla storia con il nome di “Editto di Milano” e di fatto esso non solo segna in maniera definitiva il termine delle persecuzioni contro i cristiani, ma dà l’avvio alla progressiva e inarrestabile cristianizzazione dell’Impero Romano. È per questo che si parla talvolta, per indicare tale cambiamento, di “svolta costantiniana”.

Ebbene, per commemorare dal punto di vista scientifico tale centenario e per discutere tutti gli aspetti problematici connessi a quello che per l’appunto definiamo convenzionalmente come “editto”, e per verificare se vera “svolta” vi fu oppure no, nel mese di maggio (dall’8 all’11) si terrà a Milano un convegno internazionale organizzato dalla Biblioteca Ambrosiana, dall’Università Cattolica del Sacro Cuore e dall’Università degli Studi di Milano, dal titolo “Costantino a Milano. L’editto e la sua storia”. Tale convegno si distribuirà nelle sedi delle tre istituzioni che l’hanno promosso: inizierà presso la Cattolica (largo Gemelli 1) con l’intervento introduttivo del cardinale Angelo Scola, per continuare il secondo giorno presso Palazzo Greppi in via Sant’Antonio 12 e terminare alla Biblioteca Ambrosiana (piazza Pio XI 2). Nei primi due giorni il problema critico del cosiddetto Editto di Milano verrà affrontato in riferimento al suo contesto storico secondo vari approcci: quello letterario, quello giuridico, quello religioso e quello politico, attraverso le varie fonti antiche che ce ne trasmettono il testo o che in maniera diretta o indiretta ce ne parlano.

Di particolare interesse sarà l’ultima parte del convegno, quella che si terrà presso la Biblioteca Ambrosiana: si cercherà, attraverso gli interventi di vari specialisti, di ricostruire quella che possiamo definire la “recezione” dell’Editto di Milano e della figura di Costantino lungo la storia e in riferimento ai vari contesti culturali. Diverso infatti è il modo in cui l’Editto e Costantino vengono riletti e riproposti nel Medioevo occidentale da un lato e nel Medioevo bizantino dall’altro; in ambito cattolico oppure nel variegato mondo della riforma protestante o ancora nella specifica rilettura che ne venne data nel singolare contesto anglicano; diverso ancora si rivela l’approccio alla cosiddetta “svolta costantiniana” nel mondo slavo-ortodosso; senza dimenticare la letteratura, l’iconografia e finanche il teatro e la musica. Significativamente il convegno terminerà con un intervento che si riaggancia al centenario del 1913: quasi una specie di ponte ravvicinato verso l’attualità, con il problema molto vivo e urgente di passare dalla semplice “tolleranza” al pieno riconoscimento della “libertà religiosa” come diritto inalienabile della persona umana.